Da Fonte di Nunzio per anello Fondo di Maiella e Femmina Morta

  • 22-05-2022

Descrizione escursione:

La “Montagna Madre” è come molti abruzzesi chiamano la Majella e forse questo nome è particolarmente adatto a tale posto per immensità, vastità e scenari veramente importanti. Qui gli sguardi si perdono “Verso l’infinito e oltre” (mi piace molto questa citazione in stile “Buzz Lightyear”) e il susseguirsi di cime arrotondate e cupole di roccia “lunare” fanno si che l’osservare dall’alto queste montagne regala di certo forti sensazioni. Oggi copriamo una porzione di parco del versante occidentale dove si innescano le salite più ripide dell’intero contesto montuoso, le cosiddette “RAVE”. Rava non significa altro che “canalone” che scende tra due pendii, più o meno insidiosi e dal fondo roccioso o boschivo. Qui in successione da Nord a Sud incontriamo le meno conosciute “Rava della Costa”, “Rava della Salvitana”, “Rava Pisciarello” e “Rava Sfonda”. Successivamente le più blasonate “Rava del Ferro” ( Dalla Rava del Ferro per anello Monte Sant’Angelo ), “Ravone della Vespa” e “Rava della Giumenta Bianca”. In pratica tale zona affascina più del dovuto sia d’estate ma anche d’inverno. La stagione fredda offre numerose salite per scialpinisti e alpinisti, ma come ovvio che sia, devono essere frequentate con la giusta preparazione e esperienza. Nel pieno della stagione primaverile, abbiamo deciso di visitare nuovamente questo versante e sviluppare una salita verso l’anfiteatro di Fondo di Majella. Arrivati all’attacco del sentiero P5 nei pressi della Fonte di Nunzio, lo scenario è subito di grande impatto e tutta l’immensità della Majella è ora più chiara ai nostri occhi. Solita routine di preparazione e solita allegria di gruppo. Oggi a muoversi verso le alte cime della Majella siamo in cinque con Alessandro e Fabio che scoprono per la prima volta la bellezza di questi luoghi. Partiamo decisi iniziando a risalire il sentiero piuttosto evidente. Con breve tempo siamo alla fonte dell’Orso (piccola risorgiva d’acqua utile per rinfrescarsi a dovere). Da qui la via sale progressivamente e di fronte a noi si aprono le grandi vedute del Fondo di Majella. Transitiamo su un paio di bivi che si aprono verso altri sentieri per altre direzioni (P1) – (P4). Salendo ancora, prima dell’uscita sulla valle, superiamo un piccolo salto di neve, residuo del cospicuo inverno di quest’anno. Arrivati finalmente alla Forchetta di Majella, rimaniamo un attimo ad ammirare il fondo della valle di Femmina Morta. Una zona veramente spettacolare, come visione, vastità e imponenza. Deviamo prepotentemente verso Nord iniziando a risalire il crinale che ci condurrà al primo duemila di giornata: Cima di Fondo di Majella Mt. 2593 s.l.m. La via sale morbida e con un fascino particolare. Di fronte a noi, nel finale dei nostri occhi, si erge imperioso il Monte Amaro con la nota cupola del Bivacco Pelino ( Traversata Monte Amaro – Bivacco Pelino ). Arrivanti in cima la valle di femmina Morta è in piena visione e il suo impatto molto accattivante. Il Monte Macellaro è a portata di mano verso Est e tutte le altre cime sembrano solo attenderci, insieme al piccolo lago effimero posto sull’alta valle, ancora parzialmente ghiacciato meta di molti curiosi escursionisti del periodo. Piccola pausa e altre foto di rito prima di iniziare la discesa e dirigerci a Sud con l’intento di ammirare la “Sfischia”. Questa è un piccolo fenomeno carsico che crea una spaccatura continua sul terreno di alcuni metri di profondità che rende l’ambiente più suggestivo e piuttosto surreale. Ai piedi di Cima di Tavola Rotonda ammiriamo questo fenomeno naturale, immortalandolo e godendo della sua particolarità e perché no…bellezza! Ora è il tempo di tornare chiudendo un giro di media lunghezza e soprattutto per affrontare l’importante discesa. Puntiamo in direzione Est per salire (già che ci siamo) un altro duemila di questo infinito parco: Cima di Femmina Morta Mt. 2423 s.l.m. Arrivati in vetta si apre a noi il versante orientale del parco, con le stupende valli che si estendono fino ai piedi delle altre cime. La Valle di Taranta, la Valle del Palombaro, la Valle delle Mandrelle e altre insenature magiche con scenari che mutano ad ogni versante. Ora è solo una questione di rientro, scendiamo! Arrivati nuovamente alla forchetta di Majella, iniziamo a scendere il lungo vallone fino al limite del bosco. Superato il primo bivio tra il sentiero P1e P4 decidiamo di intraprendere il successivo. Infatti qui deviamo proprio per il sentiero P4 lasciando la via di salita della mattina (P5). La discesa è simile alla salita e senza troppe difficoltà arriviamo a fondo valle con rapidità. Questo sentiero (P4), proseguendolo, arriva fino alla strada provinciale nei pressi di Fonte Romana. Prima di ciò, lasciamo il P4 per tornare al nostro punto di partenza e chiudere così il nostro anello di alta montagna. La Majella ha tanto da offrire e muoversi tra le sue rocce, i Pini Mughi e lunghissime valli, risulta essere un’esperienza indimenticabile. Oggi abbiamo assaporato solo una piccola essenza del suo magico potere, che ci ha donato ancora più energia per tornare nuovamente a scoprire altri angoli di questa grande montagna. – La “Montagna Madre”.

Da Fonte di Nunzio per anello Fondo di Maiella e Femmina Morta (Earth)

Dati escursione:

Traccia Gps tramite Wikiloc: Da Fonte di Nunzio per anello Fondo di Maiella e Femmina Morta

Punto di inizio escursione:

  • Lunghezza complessiva: 19.7 Km 
  • Tempo di percorrenza: 8 ore
  • Quota partenza: Mt 1250
  • Quota Arrivo: Mt 2593
  • Grado escursione: EE
  • Dislivello Salita: Mt 1603
  • Dislivello Discesa: Mt 1573
  • Previsione meteo: Cielo sereno in prevalenza con qualche annuvolamento sulla seconda parte. Temperature sopra la media stagionale.

Foto

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