Da Vallesinella per anello Via Bocchette Alte

  • 19-07-2022

Descrizione escursione:

Il destino qualcuno si dice che si possa scegliere, compiendo atti talmente scontati che proprio in questi frangenti sia proprio il fato il tuo miglior alleato. Il sogno di realizzare qualcosa di inaspettato, che si desidera ardentemente e che ci lascia spesso sospesi tra sogno e realtà. Mescoliamo il destino alla casualità, entriamo in un mondo fatto di esperienze fantastiche che lasciano in noi sogni materiali da toccare con mano e che scavano nel cuore e nell’anima un immenso foro difficile da nascondere e dove la luce stessa non trova spazio per poterlo osservare.  Lì nel profondo vivono sempre tali esperienze, fatte di parole e sentimenti, di gesti e passi, di visioni e infinti orizzonti e soprattutto fatto di uomini e donne che condividono la stessa passione. Dolomiti…antiche, uniche nel suo stile e affascinanti nel suo stato di forma. Il BRENTA, un complesso che le sole parole non riuscirebbero a scalfirlo di un niente, ma che una semplice e giusta può di certo identificarlo: Maestosità!

Il massiccio del Brenta è una sottosezione delle Alpi Retiche meridionali, in provincia autonoma di Trento, l’unico gruppo dolomitico che si erge a occidente del fiume Adige. Il gruppo si estende per circa 40 chilometri in direzione nord – sud, e per circa 12 km da est ad ovest. Ha come confini naturali a nord la Val di Sole, ad est la Val di Non, il Lago di Molveno e la Paganella, a sud le Valli Giudicarie, e ad ovest la Valle Rendena con la famosa località di Madonna di Campiglio. L’intero gruppo del Brenta è compreso nel territorio del Parco naturale Adamello Brenta. Tra queste infinite montagne fissiamo i nostri obiettivi giorno per giorno e ascoltando a gran voce il suo richiamo, prudentemente troviamo i nostri tempi e gestiamo le nostre forze. Ci godiamo lo spettacolo di questi luoghi che anche solo stando in paese si assapora la vita ai piedi di certi complessi montuosi. La nostra sistemazione è a Pinzolo, più precisamente a Giustino, una piccola località dentro questo splendido e caratteristico comune. Con stupore e un pizzico di fortuna abbiamo trovato sistemazione in un bellissimo agriturismo a gestione familiare ( Dalla Natura alla Salute ) che ci ha fatto godere ancor più il soggiorno dolomitico. Praticamente un ottimo mix per gestire un’indimenticabile vacanza. All’alba di una nuova giornata siamo pronti per iniziare la nostra esperienza tra queste montagne. Dal parcheggio di Vallesinella (caratteristica zona di approccio per tale versante di salita e famoso luogo per i suoi splendidi trekking tra le cascate Alte e di Mezzo) abbiamo sistemato l’auto nel giusto spazio pagando il nostro parcheggio anticipatamente on-line. Mettendo piede a terra notiamo che l’atmosfera che ci circonda è tipica delle grandi imprese e con le nostre aspettative alle stelle iniziamo a salire sul classico sentiero Cai N°O317, diretti verso il rifugio Casinei Mt. 1850 s.l.m.  Da qui la rete sentieristica si sviluppa radicalmente e le vie da seguire molteplici. Proseguiamo verso il Rifugio Tucket Mt. 2242 s.l.m. sempre sul sentiero Cai N°O317. Ora la salita si fa più incisiva e man mano che prendiamo quota lo scenario muta sempre più in un vero assetto dolomitico. Arrivati al rifugio, dove in molti ancora dormono e altri alzati da poco, ci concediamo una piccola pausa. Notiamo che rispetto alla tabella di marcia siamo decisamente più rapidi, infatti dal parcheggio fino qui al Tucket il nostro tempo segna 1 ora e 15 minuti. Forse la tanta euforia e l’infinita voglia ci ha dato quella marcia in più per salire. D’altronde il giro merita rispetto e una buona logistica e un’accurata scelta dei tempi aiutano a non subire pressioni e a godere appieno di questi splendidi luoghi. Dopo la breve sosta riprendiamo a salire verso la Bocca di Tucket tramite sentiero Cai N°O303, che lasciamo per iniziare il vero senso del Brenta: le sue innumerevoli vie ferrate. Infatti al bivio con il sentiero Cai N°O305B ci prepariamo a dovere con tutto il materiale necessario per impegnare la ferrata in completa sicurezza. La prima via è il sentiero attrezzato S.O.S.A.T. Questo si snoda tra la quota di 2200 m e 2540 m attraverso le cenge del versante orientale. Si tratta di una via ferrata, che fa parte della famosa Via delle Bocchette. Questo sentiero attrezzato fu costruito con un finanziamento della Sosat (Sezione operaia della Sat) nel 1960 ed inaugurato nel 1961. Il sentiero è denominato “Bocchette basse”, poiché successivamente sono stati realizzati altri sentieri attrezzati che collegano gli stessi rifugi, che percorrono molto più in alto e sfiorando le vette, la zona centrale del Gruppo Brenta. Naturalmente questo sentiero è accessibile in entrambi i sensi di marcia. Noi gestendolo in senso antiorario siamo saliti da Est, come detto dal rifugio Tucket verso gli altri rifugi del versante opposto per intercettare il sentiero Cai N°O323. 

Descrizione tecnica del Sentiero S.O.S.A.T.

Il sentiero è lungo 3779 metri, vi sono 69 metri di scale in ferro, 278 sono i metri di corde in acciaio, 135 i chiodi e 18 i gradini fissi in ferro. Il primo tratto di ferrata percorre il versante sud del vallone. Si sale una prima scala metallica e si risalgono alcuni balzi rocciosi di bassa entità e piuttosto semplici dopo i quali si procede lungo un sentiero ottimamente segnato privo di difficoltà attraverso grossi sassi. Si prosegue sul sentiero fino a scendere un camino che a primo impatto sembra angusto ma è ottimamente attrezzato con cambre che aiutano la sua discesa. Oltre il camino si scende su alcune rocce anch’esse attrezzate per poi continuare sul sentiero aggirando il vallone e uscendone sul versante opposto con il Crozzon di Brenta e Cima Tosa di fronte. Ci si trova di fronte a una gola dove per proseguire si affronta un tratto di discesa dove si è costretti ad entrare in un camino, passando sotto un ponte naturale e scendendo sotto disarrampicando alcune piccole rocce. Si prosegue su una stretta cengia esposta verso sinistra aggirando parzialmente uno spigolo fino a incontrare una scala di circa dieci metri da discendere. La scala scende una parete strapiombante che prosegue su una nuova cengia verso sinistra da cui si vede il proseguo della via sul versante opposto della gola. Proseguendo si incontra una nuova scala metallica. Andando verso l’interno della gola affrontando in rapida successione tratti di cengia e facili traversi con un paio di altre scalette metalliche si entra nel tratto più caratteristico ed esposto del sentiero attrezzato. Si scende una parete verticale sfruttando una serie di cambre metalliche inizialmente verticali poi più diagonali che facilitano la discesa fino ad un terrazzino roccioso. Si prosegue nuovamente in discesa nella gola affrontando alcuni tratti di sentiero attrezzato, rocce e tratti verticali con ottimi appigli. Si scendono un paio di altre scale e si prosegue verso la parte più interna della gola sempre disarrampicando tratti di media difficoltà. Oramai in prossimità della parte interna della gola si passa al versante opposto dopo aver disceso l’ultimo tratto di parete con cambre si entra nella parte conclusiva della via. 

Il sentiero S.O.S.A.T. ci ha impegnato con la sua bellezza e i suoi favolosi affacci per poco più di due ore, facendoci godere di questa prima parte di mattinata, essendo sempre più coinvolti nell’immensità del Brenta. Terminato il sentiero attrezzato riprendiamo a salire percorrendo sempre il N°O323, fino al bivio con l’altra ferrata in programma. Al segnavia con il sentiero N°O396 ci concediamo una nuova pausa per rientrare con le forze e ammirare lo scenario che ci circonda. L’imponenti pareti del Brenta sembrano avvolgerci e allo stesso tempo ci osservano con stupore, invitandoci ad entrare sempre in punta di piedi, avendo rispetto e prudenza per l’ambiente che ci ospita. Siamo all’inizio del sentiero per entrare nella stupenda valle della Vedretta del Brentei (targa inizio sentiero) puntando direttamente verso la Bocca di Massodì. Le parole non bastano per descrivere quello che abbiamo attorno!

Descrizione tecnica della Ferrata Detassis

La Ferrata Oliva Detassis è un’alternativa a un tratto della Ferrata delle Bocchette Alte. La Detassis collega il Rifugio Alimonta con la Bocchetta Bassa di Massodì tramite una ferrata esposta con scale e difficoltà moderate che permette di iniziare o di rientrare dalle Bocchette Alte senza passare da Bocca d’Armi. Sebbene si possa intraprendere in svariati itinerari, la Ferrata Detassis offre una variante dal Rifugio Alimonta alla Bocca Bassa di Massodì per poi procedere a percorrere la Ferrata delle Bocchette Alte in direzione del Rifugio Tucket. Il sentiero ci conduce nella stupenda Valle della Vedretta dei Brentei puntando in direzione del canale che scende dalla Bocchetta Alta di Massodì. In questo tratto si attraversano alcuni tratti innevati (in base all’innevamento invernale) e quindi è opportuno mantenersi sul versante destro della valle dove le pareti sono più alte lasciando la Vedretta del Brentei sulla sinistra del vallone Giungiamo quindi alla targa con cui inizia la Ferrata Oliva Detassis (20 minuti dal bivio CAI N°O396). La via parte con una prima scala a cui segue una serie di staffe metalliche con cui si inizia a guadagnare quota. Da qui una lunga serie di scale molto esposte da dove si risale gran parte degli oltre 100 metri della bastionata. Le scale sono molto esposte ma ottimamente costruite e stabili. Se ci si volesse riposare lungo queste scale potrebbe essere utile un rinvio. Questa lunga serie di scale è intervallata da brevi tratti di collegamento così come da alcuni balconi rocciosi da cui godere del panorama. A metà della salita si affronta una breve cengia e si prosegue con una nuova serie di verticali scale fino a raggiungere un traverso poco sotto la Bocca Bassa di Massodì (2790 m – 50 minuti dall’attacco) dove termina la Ferrata Detassis incrociando la Ferrata delle Bocchette Alte. 

Descrizione tecnica della Ferrata Bocchette Alte

Tale descrizione è sviluppata dalla classica salita che dal Rifugio Alimonta prosegue verso la Bocca di Tucket tramite il completo sviluppo della ferrata nonché il sentiero N°O323 prima e il N°O305A poi. Volendo la si può intraprendere integralmente risalendo il lungo il vallone detritico tra grossi massi fino al bivio che a destra giunge alla Bocca degli Armi dove si intraprende la Ferrata delle Bocchette Centrali oppure in discesa la Ferrata Spellini. Voltando a sinistra si prosegue in direzione dell’attacco della Ferrata delle Bocchette Alte. Questo tratto che si percorre sul versante sinistro del vallone è caratterizzato da alcuni tratti attrezzati tra cui un paio di cenge e alcuni tratti di rocce. Subito dopo si giunge all’attacco della Ferrata delle Bocchette Alte nei pressi di una scala accanto alla quale c’è una targhetta di metallo (45 minuti dal Rifugio Alimonta). Si prosegue il sentiero imboccando il tratto di ferrata intitolata a Umberto Quintavalle dove si utilizzano diverse scale per salire il versante settentrionale di Cima Molveno da cui ci si può calare scendendo in direzione nord-ovest fino a raggiungere la Bocca Bassa di Massodì. Praticamente dove a sinistra scende la Ferrata Oliva Detassis che può essere utilizzata anche come via di fuga per rientrare al Rifugio Alimonta oppure al Brentei, oppure variante di salita tramite il sentiero Cai N°O396. La Bocca Bassa di Massodì è lunga una decina di metri ed è un tratto particolarmente delicato. In caso di persone inesperte potrebbe essere utile uno spezzone di corda per procedere in conserva. Dalla Bocca Bassa di Massodì inizia il tratto di itinerario dedicato a Mario Coggiola, tratto che termina alla Bocca Alta di Massodì. Questo tratto è caratterizzata da una serie di scale intervallate da tratti attrezzati esposti ma non difficili fino a raggiungere la pianeggiante cima dello Spallone di Massodì (2999 m) e così essere ridiscesi sull’iconica Scala degli Amici lunga 30 metri, esposta e impegnativa vista la pendenza. Scesa la scala si prosegue con alcuni facili tratti attrezzati e altre scale in direzione della Bocchetta Alta di Massodì (2950 m – 45 minuti dalla Bocca Bassa di Massodì – 2 ore 15 minuti dal Rifugio Alimonta). Si continua per un tratto ancora in salita passando i 3000 metri e qui inizia ora un tratto di percorso intitolato a Maria Foresti non caratterizzato da salite e discese verticali bensì da lunghe ed esposte. Si prosegue su cenge attraversanti canalini critici e si arriva a una nuova scala da percorrere in salita passando dalla Spalla Nord della Cima Brenta (1 minuto dalla Bocca Alta di Massodì) e successivamente in discesa su un tratto senza difficoltà per percorrere il tratto di sentiero intitolato a Carlo Garbari e dopo una serie di scale e gradini attrezzati si arriva alla Bocca di Tucket (2648 m – 45 minuti dalla Spalla Nord della Cima Brenta dal Rifugio Alimonta). Dalla Bocca di Tucket si scende lungo un nevaio non particolarmente agevole in cui serve buon piede per scendere (utili i bastoncini telescopici e in base alla quantità di neve consigliati anche i ramponi). Terminata la discesa sul sentiero Cai N°O303 si arriva al Rifugio Tucket (30 minuti dalla Bocca di Tucket – 5 ore 30 minuti dal Rifugio Alimonta).

La Ferrata Detassis offre qualcosa di meraviglioso e appaga anche il più esperto alpinista. L’ambiente che si attraverso tra rocce e scale esposte e cenge molto suggestive regalano grandi emozioni e scenari indimenticabili. L’incrocio con la ferrata delle Bocchette Alte è praticamente istantaneo, infatti senza compromessi e continuando a salire ci ritroviamo sulla via delle Bocchette Alte. Ora la difficoltà scende un minimo e la via risulta più intuitiva. Su questa caratteristica salita è facile incontrare del “traffico” a differenza della Detassis dove la frequentazione è decisamente più bassa. In molti valutano il percorso da fare e di conseguenza la direzione da cui intraprendere la ferrata. Noi come da programma continuiamo a salire in direzione Bocca di Tucket. La ferrata è interminabile, ma ad ogni passo lo scenario montuoso si fa sempre più appagante. Iniziamo a sentire leggermente la fatica del giro. Siamo in cammino da già sette ore abbondanti e altre cinque scarse per chiudere l’anello. Arriviamo alla famosa Scala degli Amici che affrontiamo in discesa. Caratteristica e molto d’ambiente la sua infinita lunghezza, fatta di scalini classici in metallo e leggermente strapiombanti. Continuiamo in un continuo percorso panoramico di cresta entrando nella parte più elevate di tutta l’escursione. Qui ammiriamo Cima Brenta e tutte le alte asperità di questo stupendo gruppo montuoso, restando piacevolmente scioccati da cotanta bellezza e magnificenza. Arrivati alla sommità della parte alta, iniziamo a scendere verso la Bocca di Tucket. La discesa sembra interminabile e stanchi ma appagati pienamente arriviamo sulla bocca disarrampicando le ultime scale finali. Lo scenario anche qui è da sogno con la bocca e tutta la valle in primo piano. In lontananza già vediamo il Rifugio Tucket, dove ci prenderemo una meritata pausa. Finito il tratto ferrato e arrivati alla bocca, scendiamo tramite sentiero Cai N°O303 per chiudere un anello che in zona (forse) non ha eguali per lunghezza e spettacolarità. Ora è praticamente fatta! Dopo aver mangiato un minimo e osservando ancora quello che ci circonda e soprattutto ciò che abbiamo vissuto, iniziamo a scendere verso il rifugio Casinei prima e successivamente al parcheggio di Vallesinella. Dodici ore immersi nello scenario più incredibile del Brenta, dove corpo e anima si saldano con il vero spirito di queste montagne. Noi possiamo dire solo che… forse è difficile trovare le parole per descrivere tali imprese e forse metabolizzarle appieno si è capaci solo dopo alcuni giorni. Ora ci godiamo il momento e immensamente iniziamo a vivere di ricordi!

Da Vallesinella per anello Bocchette Alte (Earth)
Da Vallesinella per anello Bocchette Alte
Da Vallesinella per anello Bocchette Alte

Dati escursione:

Traccia Gps tramite Wikiloc: Da Vallesinella per anello Via Bocchette Alte

Punto di inizio escursione: 

  • Lunghezza complessiva: 21 Km 
  • Tempo di percorrenza: 12 ore
  • Quota partenza: Mt 1500
  • Quota Arrivo: Mt 2953
  • Grado escursione: EEA
  • Dislivello Salita: Mt 1805
  • Dislivello Discesa: Mt 1795
  • Previsione meteo: Cielo prevalentemente sereno e vento assente.

Foto

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