Da Forca di Presta a Castelluccio per la Cresta del Redentore (Winter)

  • 19-12-2021

Descrizione escursione:

Le esperienze che ti lascano sempre un valore aggiunto sono proprio quelle che più ricordi, le stesse che con autorevolezza incorniciano il momento, fissandolo nel tempo come un enorme vincolo che unisce anima e corpo. Noi viviamo spesso tali situazioni, perché la montagna è legame, amicizia, condivisione e passione reciproca, dove ognuno di noi, a suo modo, esprime tali sentimenti in determinati ambienti. Oggi, in quest’ultima esperienza del 2021, ci siamo uniti per una classica traversata sibillinica nel versante più a sud del parco lungo la cresta più aerea dell’intero comprensorio montuoso. La cresta del Redentore. L’immensità del posto ci offre ogni volta grande appartenenza a questi luoghi, ma oggi tutti insieme abbiamo assaporato con grandi stimoli la vera essenza del giro. Qui, al cospetto di sua maestà il Vettore abbiamo immortalato la giornata con un gruppo sempre molto coeso e con un paio di nuovi amici che nutrono le nostre stesse passioni e vivono tali avventure sposando il nostro medesimo stile di montagna. Tra loro una gradita presenza, nonché infinito appassionato e conoscitore di montagne appenniniche: Francesco del Club2000m. Con una chiamata improvvisa di qualche giorno prima, mi esprime la sua voglia di tornare sui Sibillini e vivere questa esperienza insieme a noi. Infintamente felici di averlo, almeno in questa occasione tra i nostri ranghi, pianifichiamo con cura il giro sviluppandolo a modi traversata. Di buon ora ci diamo appuntamento sul valico di Forca di Presta e con il sole che sorge pian piano ci incontriamo prematuramente lungo la strada per ammirare insieme lo spettacolo dell’alba tra le nostre amate montagne. Lasciamo un’auto nei pressi di Castelluccio e rapidamente torniamo a Forca per lasciare l’altra. Qui iniziamo il nostro itinerario. La temperatura è mite e il cielo inizia a colorarsi di un azzurro limpido e il sole finalmente si alza mostrandosi nella sua interezza. I 1536 Mt. s.l.m. di Forca di Presta li ritroveremo al ritorno, terminata la nostra lunga traversata. Il sentiero è parzialmente innevato, ma lo strato sotto i nostri piedi è decisamente compatto e qui nasce la decisione di calzare fin da subito i ramponi. Scelta più che azzeccata, dato che i nostri passi risultano immediatamente incisivi e rapidi nel salire. Francesco è entusiasta e le innumerevoli foto che scatta ne sono la prova più tangibile. Saliamo superando altre persone che salgono verso il Vettore e per non intralciarci troppo, lavoriamo in fila indiana, salendo con decisione senza seguire il sentiero classico, ma vivendo liberamente il momento che offre la montagna. Oggi la nostra giornata è rivolta, oltre che alla montagna, soprattutto allo stare insieme. Si sale tra una chiacchera e l’altra e racconti vari di avventure passate, sempre tenendo un occhio a come e dove salire, perché pur conoscendo la via a memoria, ci ricordiamo che siamo sempre in ambiente innevato su di una montagna di più di duemila metri. Nei pressi della croce i Tito Zilioli la neve aumenta di consistenza ma, come spesso accade lungo questo itinerario, la traccia è più che evidente e la via è ben “scavata”. Torniamo al sole lungo il traverso a salire che ci condurrà al Rifugio Zilioli. Qui il fascino dell’ascesa è ogni volta stellare e pur transitandoci da anni, rimaniamo affascinati dal meraviglioso colpo d’occhio che solo i sibillini sanno regalare. Siamo al Rifugio Zilioli, ad ammirare il nuovo bivacco che spicca prepotentemente sul valico della sella delle “Ciaule”. Per Francesco e Fabio è la prima volta al nuovo Zilioli e anche loro possono constatare il buon lavoro svolto per ridare lustro ad un punto storico e simbolo indiscusso dell’intero Parco dei Monti Sibillini. Piccola pausa, tisana calda per rivitalizzarsi a dovere e riprendiamo a salire verso la cresta con direzione Cima di Prato Pulito Mt 2373 s.l.m. Qui il sentiero di salita è meno battuto e il viaggio prende una via più alpinistica, dove l’attenzione su dei passaggi risulta decisamente più alta. Voltandoci il colpo d’occhio sul Rifugio Zilioli è meraviglioso e la linea di cresta sulle pareti Nord della valle del Lago di Pilato rendono questa visione al pari di cartoline dolomitiche. Arrivati a Cima di Prato Pulito la cresta da impegnare è più evidente e lo spettacolo del filo innevato è unico nel suo genere. Incontriamo altri viaggiatori che godono come noi delle bellezze del luogo. In successione tocchiamo Cima del Lago Mt. 2422 s.l.m. e Cima del Redentore Mt. 2448 s.l.m. (cima più alta dell’Umbria) con un’euforia maniacale. La neve compatta e la crosta di ghiaccio nei tratti più esposti al vento, ci garantiscono un cammino sicuro e veloce al punto giusto. Gli sguardi sono persi all’infinito tra il bacino del Lago di Pilato, con l’intera valle verso Dx e la piana di Castelluccio di Norcia con il promontorio dello Scoglio dell’Aquila completamente avvolto dalla neve, sulla Sx. A Cima del Redentore, prima di iniziare la lunga discesa verso valle, ci concediamo una meritata pausa con innumerevoli scatti fotografici per “saggiare la montagna”. Per alcuni di noi sono ambienti e luoghi conosciuti e visitati svariate volte, ma per Francesco e Fabio, tali attrazioni risultano devastanti, soprattutto in pieno inverno. I sibillini sono montagne magiche, misteriose e leggendarie e tutte queste caratteristiche, unite alla bellezza reale del territorio, rendono queste montagne uniche nel suo genere. Riprendiamo la marcia discendendo dal Redentore, verso la Cima dell’Osservatorio Mt. 2350 s.l.m. Qui la cresta è decisamente più larga e il nostro viaggiare è più spontaneo e rilassato. Risate e chiacchere, foto e fermi immagine ci accompagnano lungo la via. La neve scendendo si fa sempre meno consistente e giunti nei pressi di Quarto San Lorenzo Mt. 2247 s.l.m. (Cima di Castelluccio) prendiamo la decisione di scendere verticalmente il canale della Valle delle Fonti per accorciare la discesa e abbandonando così il sentiero estivo. Affrontiamo la via con cautela, soprattutto nella parte alta, dove le pendenze si aggirano attorno ai 50°. Alcuni di noi, per non rischiare e prendere confidenza con i movimenti, scenderanno a “gambero”, quindi faccia a monte. Con calma, ci dilettiamo anche a vedere meglio la tenuta della neve e ad azzardare prove di autoarresto (meglio fare esercitazioni che trovarsi al momento impreparati), per vedere la tenuta materiali e allo stesso tempo divertirci consapevolmente. Giunti a valle, prendiamo la via delle Praterelle, dove interseca la famosa linea di faglia del sisma 2016. Da qui verso Prate Pala, riusciamo a Piè di Colle di Castelluccio e infine al parcheggio prima del Paese. E’ fatta, la nostra traversata è conclusa. Soddisfatti, felici e con una liberatoria volontà di tornare, ci abbracciamo per immortalare nuovamente ogni piccolo istante di questa giornata. Ora, risalendo a Forca di Presta, decidiamo di fermarci per un rapido ristoro al mitico Rifugio degli Alpini di Pretare, dove ad accoglierci troviamo, immancabilmente, lo storico gestore Gino. Al caldo del suo camino, ricordiamo la bella escursione appena terminata, con la voglia e l’augurio di rincontrarci nuovamente per altre esperienze di questo spessore.

Per concludere, il nostro grazie va a Francesco Mancini del Club 2000m, che con amore, passione e voglia infinita, riesce ogni volta a trasportare nel suo contesto interiore chiunque e far sentire amico anche colui incontrato due minuti prima. Un grazie a lui e al presidente Giuseppe Albrizio e a tutto il club2000m per l’impegno, la devozione e l’appartenenza ai veri valori di montagna che possono sembrare scontanti, ma che a volte svaniscono per lasciare spazio a popolarità e attenzioni mediatiche. Scoprire la montagna nella sua essenza più profonda, senza dimenticare il puro significato che ogni cima, bosco o parete che si voglia scoprire, è capace di regalare al nostro animo un significato immutato negli anni. I veri appassionati di montagna, che siano escursionisti, alpinisti o semplici conoscitori, comprendono e accolgono tale significato e il divulgare questi concetti è un’opera per sensibilizzare ulteriormente il giusto significato dell’andare in montagna!      

Da Forca di Presta a Castelluccio per la Cresta del Redentore (Winter) (Earth)
Da Forca di Presta a Castelluccio per la Cresta del Redentore (Winter) (Earth)
Da Forca di Presta a Castelluccio per la Cresta del Redentore (Winter)
Da Forca di Presta a Castelluccio per la Cresta del Redentore (Winter)

Dati escursione:

Traccia Gps tramite Wikiloc: Da Forca di Presta a Castelluccio per la Cresta del Redentore (Winter)

Punto di inizio escursione:

  • Lunghezza complessiva: 11.8 Km 
  • Tempo di percorrenza: 8 ore
  • Quota partenza: Mt 1536
  • Quota Arrivo: Mt 2448
  • Grado escursione: EEAi
  • Dislivello Salita: Mt 1111
  • Dislivello Discesa: Mt 1304
  • Previsione meteo: Cielo sereno con temperature del periodo. Vento assente.

Foto

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