Da Roccacaramanico per anello Monte Morrone-Mucchia di Pacentro

  • 21-11-2021

Descrizione escursione:

Escursione che cerchi e posto che ti accoglie; un binomio a volte scontato, ma a volte no. La strada ci accoglie e i luoghi di montagna ci attraggono in ogni caso. Oggi connessi con la montagna madre avevamo pianificato di fare un altro giro nel versante più angusto della Majella, ovvero quello delle cosiddette “RAVE”. Poi subentra, l’istinto, l’esperienza e la prudenza e soprattutto la consapevolezza che certi luoghi occorre gestirli nel massimo delle situazioni. Nel transitare la statale di Caramanico e alzando lo sguardo proprio verso quei luoghi, ci siamo resi conto che oggi quelle condizioni ottimali non c’erano. La prima neve aveva toccato la parte alta della dorsale del Monte Amaro e la rave erano già cariche, con un importante accumulo che molte volte tende a scivolare, frutto di una mancata consistenza che può essere trovata solo a metà/fine stagione. Da qui la nostra decisione è stata scontata e da ottimi pianificatori, avevamo altre valide alternative in loco. Quindi… anello da Roccacaramanico verso le due cime over duemila che sovrastano questo insolito, ma stupendo borgo abruzzese. Arrivati con rapidità dalla statale (dal bivio pochi KM), abbiamo parcheggiato l’auto proprio fuori del paese, su di una piazzetta adibita a tale scopo, con relativa targa in legno che esorta a non entrare in auto nell’abitato, per non “contaminare” la naturalezza del luogo. La via parte direttamente da qui e noi preparati a dovere e con il solito giusto spirito, abbiamo iniziato a camminare impegnando il sentiero Q7 che inizia nei pressi della piccola chiesetta posta a ridosso della montagna, subito dopo il paese. La giornata è incantevole, il cielo terso all’infinito sembra assaporare più la fine primavera che il lungo autunno, prossimo ad un ritardato inverno. Noi godremo di tanta bellezza e ogni minimo raggio di sole ci seguirà senza mai ferirci, come prerogativa di questo periodo. Inizialmente il sentiero è più una mulattiera tra fango e fogliame e i nostri passi risultano rapidi e decisi. Dopo pochi km la via piega a sinistra della valle e si inerpica prepotentemente verso l’alto, in un bosco abbastanza fitto, prendendo il sentiero S. Ora faremo quota con forza e senza indugiare per i prossimi 3 km. Fuori dal bosco lo spettacolo della Majella ci si pone davanti e l’imponenza di tale montagna ci logora amabilmente l’anima. La neve a mezza costa e le cime imbiancate di inizio stagione, ci regalano uno spettacolo fuori dagli schemi. Salendo ancora arriviamo nei pressi della valle della Madonna, con l’omonimo rifugio (Iaccio della Madonna) che troviamo in splendide condizioni e ben tenuto, con zona giorno e il soppalco sopra per dormire con reti ben conservate. La prima vetta over duemila ancora non è visibile, ma in maniera intuitiva e seguendo l’evidente sentiero S ci ritroviamo in breve tempo sulla piccola piana sotto la cima, invasa da mandrie di cavalli al pascolo. Sempre scenari unici che ti danno il vero senso di libertà in montagna e ti fanno veramente apprezzare ciò che sia fa tra i monti. La vetta ora è a pochi passi e con naturalezza raggiungiamo i 2061 Mt s.l.m. del Monte Morrone. Da qui la porzione di montagna che stiamo affrontando risulta più delineata e la via per chiudere l’anello è dinanzi a noi. Foto classica di vetta e scendiamo dal Morrone sempre percorrendo il sentiero S, fino all’incrocio del Q3 che risulta essere il bivio per tornare nella valle della Madonna, attraversando l’omonimo lago e il relativo rifugio. Per noi l’obiettivo e tornare a salire e in maniera libera deviamo sulla destra orografica e impegniamo la via fino altro over di giornata. La Mucchia di Pacentro con i suoi 2001 Mt s.l.m. è un’altra cima del nostro splendido appennino. Anche qui con il chiarore del giorno che trascorre con noi, ammiriamo nuovamente lo scenario innevato di fronte. Seguiamo la cresta con tranquillità e giusta sicurezza e iniziamo la discesa per chiudere il nostro anello di giornata. La via risulta intuitiva e senza un sentiero da battere, arriviamo ugualmente al Rifugio Capotosto. Ora ripreso il Q3 continuiamo nuovamente a scendere. Altro incrocio e altro sentiero: il Q6 che attraversa un fitto bosco ci riporta nuovamente al nostro punto di partenza, dianzi alla chiesetta di Roccacaramanico. Ultima, ma non dolente nota, è lo stupore e la meraviglia nel visitare questo splendido borgo antico, che parzialmente ristrutturato offre uno scenario di montagna unico nel suo genere. Il calore del posto ci accoglie, anche se siamo degli ospiti occasionali e l’ambiente circostante ci regala gioia nel vedere le piccole costruzioni che riprendo pian piano vita. La piccola piazza, che si affaccia sempre sul versante occidentale del complesso montuoso è la pietra miliare del intero borgo. Una vera perla del nostro già attrattivo e desiderato appennino.

Da Roccacaramanico per anello Monte Morrone-Mucchia di Pacentro (Earth)
Da Roccacaramanico per anello Monte Morrone-Mucchia di Pacentro (Earth)
Da Roccacaramanico per anello Monte Morrone-Mucchia di Pacentro
Da Roccacaramanico per anello Monte Morrone-Mucchia di Pacentro

Dati escursione:

Traccia Gps tramite Wikiloc: Da Roccacaramanico per anello Monte Morrone-Mucchia di Pacentro

Punto di inizio escursione:

  • Lunghezza complessiva: 17.3 Km 
  • Tempo di percorrenza: 7 ore
  • Quota partenza: Mt 1041
  • Quota Arrivo: Mt 2061
  • Grado escursione: E
  • Dislivello Salita: Mt 1406
  • Dislivello Discesa: Mt 1385
  • Previsione meteo: Cielo in prevalenza sereno con temperature del periodo. Vento assente.

Foto

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