Da Campo Imperatore alla Vetta Centrale – Torrione Cambi

  • 08-08-2021

Descrizione escursione:

Le giornate che ci lasciano sempre dei ricordi indelebili sono quelle dove i sogni coincidono con la realtà e dove lo spirito di amicizia e passione condivisa è talmente forte che nulla potrà dividere. Oggi siamo nel cuore del massiccio centrale del Gran Sasso, la montagna che più si avvicina ai grandi complessi montuosi alpini e dolomitici, dove ogni appassionato cerca e trova il vero confronto con se stesso. Noi proprio qui abbiamo deciso di salire la Vetta Centrale e il Torrione Cambi, due cime alpinistiche, dove ogni escursionista trova il massimo spessore del proprio io e dove ogni alpinista resta appagato dalla bellezza dell’ambiente che lo circonda. Qui, nel cuore, si aprono le prospettive per cercare e trovare qualcosa in più della semplice avventura montuosa. Oggi abbiamo realizzato una grande salita, trovando nella montagna la sua vera essenza e metabolizzando in noi ogni suo aspetto. Anche in questa occasione l’armonia del gruppo è alla base di tutto e l’amicizia che ci lega ci aiuta ad affrontare al meglio ogni nuova sfida. In essa oggi abbiamo avuto una guida d’eccellenza, che con caparbietà e infinita esperienza ci ha mostrato ogni minimo dettaglio di questa salita e soprattutto ci ha accompagnato tecnicamente con massima sicurezza senza nessun piccolo impedimento. Franchino Franceschi non ha bisogno di presentazioni, dato il suo nome è impresso nella storia dell’alpinismo del centro Italia. Ad ogni passo il suo sapere è talmente forte che la sua sicurezza diventa nostra e la via intrapresa risulta sempre armonica e allo stesso tempo anche un po’ fantastica. Storie, racconti e avventure di un tempo, narrate da una voce che immutabilmente ha impresso il suo nome su queste vie per anni. Come sempre restiamo affascinati da tale carisma ed tanta esperienza. Noi tutti, ma soprattutto i più giovani, possiamo solo ascoltare ed immaginare l’alpinismo di un tempo, forse troppo lontano da quello attuale per abitudini e per usanze, per conoscenza e tendenza. Oggi con Franchino ci siamo immersi in esso, o almeno ci abbiamo provato. La nostra avventura inizia sempre di buon ora e alle prime luci dell’alba ci siamo ritrovati per viaggiare verso Campo Imperatore, dove siamo arrivati verso le ore 7:30. Organizzato il materiale, distribuiti i carichi, abbiamo iniziato a salire in direzione sella del Monte Aquila Mt. 2335 s.l.m. che raggiugiamo con appena 30 minuti. Il vento è forte e le condizioni non sono proprio ottimali. Continuiamo il nostro cammino iniziando a fare quota e senza problemi fisici arriviamo al Sassone prima e successivamente dopo al bivio segnavia della ferrata Bafile Mt. 2580 s.l.m. Con il vento ancora forte che spira da Ovest verso Est ci prepariamo per intraprendere il tratto ferrato. La via è nota e la conosciamo bene perché impegnata anni fa sulla classica uscita verso il bivacco Bafile. (Da Campo Imperatore al Bivacco Bafile tramite Via Ferrata). Saliamo senza difficoltà con il vento cessato repentinamente dopo aver cambiato versante. Ci rilassiamo un po’ e la fiducia sulla buona riuscita della nostra giornata va ad aumentare. In un classico stacca e attacca di moschettoni sulla via, ci godiamo sempre più questa avventura. Sempre persi e allo stesso tempo affascinati dal panorama che offre questo versante, ci concediamo degli scatti memorabili sul versante orientale del Gran sasso che ci appare di fronte, la valle dell’Inferno sotto di noi e il Bivacco Bafile al termine della ferrata. Il Gran Sasso offre sempre tanto ad ogni appassionato! Sono le 9:35 e da qui il nostro viaggio si trasforma, dato che il bivio per il canale centrale è di fronte ai nostri occhi. La via è adeguatamente segnata con bolli rossi e gialli e la salita decisamente intuitiva. I tratti sono alpinistici e i passaggi oscillano dal II al III grado. Occorre fare molta attenzione, dato che la possibilità di far cadere roccia è molto elevata e di certo non proprio piacevole per chi è sotto. Franchino sale con naturalezza e il suo andare è piacevole e allo stesso tempo molto sicuro. Teniamo il suo passo anche per vivere questa esperienza in completa sintonia. La salita è incentrata dentro la linea naturale del canale e senza grossi intoppi arriviamo alla Forchetta del Calderone Mt. 2800 s.l.m. In forchetta lo spettacolo è sublime e l’affaccio sul Calderone e su tutto il Corno Piccolo è qualcosa di grandioso. Scendiamo con attenzione dalla forchetta per prendere e seguire il sentiero N°4 della Via Coppitana. Risaliamo su delle rocce incastrate e facilmente arriviamo sul grande Terrazzo, proprio sopra la parte centrale del ghiacciaio. Camminare sul terrazzo è molto suggestivo e ad ogni passo restiamo affascinati da tutto ciò che ci circonda. Di fronte a noi intravediamo l’inciso sotto la Forchetta Gualerzi, dove notiamo una sosta che permette di scendere fino alla base del ghiacciaio e eventualmente arrivare sul versante teramano di Prati di Tivo. Da qui in poi decidiamo di legarci in conserva per aumentare la sicurezza. Anche qui i passaggi a salire non sono difficoltosi, si aggirano tutti sui di un III grado alpinistico. Rapidamente arriviamo in forchetta Gualerzi Mt. 2820 s.l.m. Qui siamo nuovamente in cambio di versante e ora lo scenario è pienamente dolomitico. Siamo incastonati tra le rocce e da qui scendiamo leggermente prima di salire verso la Vetta Centrale Mt. 28936 s.l.m. La via è segnata a bolli e il primo passaggio e sotto una roccia incastrata. Salendo tali scenari l’attrazione la meraviglia e lo stupore, sono sempre in noi e pienamente ci riempiono l’anima. E’ fatta e alle ore 11:30 tocchiamo orgogliosi la cima più alpinistica del massiccio centrale. Lo scenario è sublime e gli sguardi si perdono nella completa immensità di queste montagne. Osservando le altre cime (Orientale e Occidentale) notiamo che la presenza di persone è maggiore, infatti sulla vetta più alpinistica oggi siamo soli. Foto di rito, sguardi fieri e stupiti che si incontrano e che tralasciano ammirazione reciproca. Ci siamo e insieme decidiamo che è giunto il momento di scendere nuovamente alla forchetta Gualerzi. La discesa non presenta grosse difficoltà, ma va comunque affrontata con cautela, infatti per scendere utilizziamo dei rinvii per supportare le calate rimanendo sempre legati in conserva. Giunti alla Gualerzi ora è il momento dell’altra cima alpinistica di giornata. Il Torrione Cambi Mt. 2875 s.l.m. è più rapido e facilmente raggiungibile della Centrale. Infatti l’ascesa non presenta grosse difficoltà se non per un primo passaggio più esposto subito dopo la forchetta. Qui con attenzione rinviamo e teniamo la corda sempre in tensione per facilitare il superamento del tratto. Ora nuovamente in vetta, questa volta sul Torrione Cambi, ci esaltiamo ulteriormente e rimaniamo alcuni minuti ad ammirare, come ogni volta, la maestosità del Gran Sasso. Siamo tutti molto felici e appagati di essere lì, ma soprattutto di averlo fatto con il giusto spirito di gruppo. Sono le 13:00 e iniziamo finalmente a scendere. Qui ora prendiamo la via di discesa che ci condurrà alla sosta dove effettueremo la prima calata in corda doppia. Come sempre Franchino ci guida senza difficoltà e con appena 10 minuti siamo in sosta per iniziare i preparativi di discesa. Effettuiamo due calate, la seconda completa, per arrivare leggermente sotto la Forchetta del Calderone, così da “disarrampicare”, con le dovute precauzioni, il canale intrapreso la mattina. La discesa non proprio facile va effettuata delicatamente e se dovessero servire in alcuni tratti sono posizionate delle soste per le calate in corda doppia. Arrivati all’incrocio della ferrata Bafile, ci prendiamo una meritata pausa, consci di essere ormai fuori da pericoli oggettivi. Ora il nostro impegno è solo verso il parcheggio di Campo Imperatore per toccare nuovamente il punto iniziale di questa mattina. Alle 17:00 la nostra avventura giunge al termine e in essa troviamo innumerevoli e nuove sensazioni, oltre a tanta ammirazione verso questa infinita montagna. Un plauso e ringraziamento alla nostra guida odierna Franchino Franceschi, che come in altre occasioni, ci ha regalato un supporto infinito per conoscenza, sicurezza e soprattutto passione verso questa disciplina, quale l’alpinismo. La sua storia non finirà mai di essere vissuta e noi la porteremo sempre dentro le nostre memorie. 

Da Campo Imperatore alla Vetta Centrale - Torrione Cambi (Earth)
Da Campo Imperatore alla Vetta Centrale – Torrione Cambi (Earth)
Da Campo Imperatore alla Vetta Centrale - Torrione Cambi
Da Campo Imperatore alla Vetta Centrale – Torrione Cambi

Dati Tecnici:

  • Sviluppo: 500 m circa (dall’attacco del canale centrale fino alla Forchetta del Calderone e le due cime alpinistiche)
  • Difficoltà: PD- II/III
  • Difficoltà obbligatoria: III
  • Impegno: R1/III
  • Esposizione: Sud/Est – Nord
  • Materiale necessario: normale dotazione alpinistica. Una corda da 60M – soste sicure.

Dati escursione:

Traccia Gps tramite Wikiloc: Da campo Imperatore alla Vetta Centrale-Torrione Cambi

Punto di inizio escursione:

  • Lunghezza complessiva: Km 9.3
  • Tempo di percorrenza: 9 ore
  • Quota partenza: Mt 2128
  • Quota Arrivo: Mt 2893 – (2875)
  • Grado escursione: EEA – (Kit Ferrata per la ferrata Bafile)
  • Dislivello Salita: Mt 950
  • Dislivello Discesa: Mt 971
  • Previsione meteo: Cielo leggermente coperto all’inizio e decisamente ventoso. In netto miglioramento nel proseguo di giornata.

Foto

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