Da Capanna Ghezzi per il Canale la “Virgola”

  • 02-02-2020

Descrizione escursione:

Quest’anno l’inverno proprio non vuol farci visita e a fatica cerchiamo di prendere quello che le nostre montagne possono offrirci di questa stagione. Scampoli minimi di neve e ghiaccio per solcare creste e canali e realizzare sempre giornate indimenticabili. Oggi i nostri cari Monti Sibillini hanno fatto da cornice per un piccolo anello verso la cresta del Redentore. Infatti era da tempo che non affrontavamo la salita alla seconda vetta della catena. Il Redentore con i suoi 2448 Mt s.l.m. è, appunto, la seconda cima dei Monti Sibillini e la vetta più alta dell’Umbria. Qui noi abbiamo deciso di percorrere una via che sale direttamente dal versante umbro nei pressi della piana di Castelluccio, attraversando la costa del Vettore e il Cordone finale. Parcheggiata l’auto di buon mattino ci siamo diretti verso il sentiero escursionistico del parco E17 che si sviluppa per un giro completo fino a Foce di Montemonaco. Abbiamo abbandonato quasi subito la via dell’E17 e in maniera selvaggia siamo andati dove lo sguardo ci conducesse. La linea di salita è stata chiara e limpida fin da sotto e il nostro canale di risalita, ancor più marcato ci ha suscitato subito grande ammirazione. Il canale ovest che scende dal Redentore è denominato “La Virgola” per la sua forma specifica che prima dell’uscita in cresta si curva a modi virgola. Impegnato spesso come itinerario scialpinistico questo canale è molto remunerativo anche se salito a piedi con piccozza e ramponi, perché ti fa godere di impegno e tecnica, senza abbandonare la bellezza di questi luoghi. Purtroppo questo inverno è magro di precipitazioni di ogni genere e anche quest’oggi il manto bianco lo calpestiamo solo sulla prima parte bassa della salita. In queste condizioni l’avvicinamento non è dei migliori e affrontato con l’attrezzatura invernale non è proprio piacevole. Comunque fin da subito la poca neve rimasta si è chiusa e abbastanza rigida da obbligarci l’uso dei ramponi e piccozza. Ora, quindi, ci siamo e il nostro gioco inizia con la solita allegria e spontaneità. Saliamo con rapidità, soprattutto in queste fasi dove a pendenza non è troppo eccessiva. Andando avanti, purtroppo qualcosa si trasforma e la causa principale è una forte escursione termica che cambia radicalmente la nostra scesa. Il manto nevoso inizia a diventare instabile e ogni nostro passo sprofonda fino ad altezza ginocchio. La situazione non è proprio perfetta e quest’inverno pessimo si manifesta anche in certe circostanze. Con difficoltà e con tempi un’ po’ più allungati siamo sotto alla virgola che ci si pone davanti, anch’essa, non in ottime condizioni. Il manto anche qui è trasformato e di ghiaccio neppure l’ombra… Prendiamo verso Nord un canalino che sembra migliore e subito ci rendiamo conto che qui possiamo salire leggermente meglio. A ridosso della cresta, con le nubi sotto di noi a farci da cornice, la neve spazzolata dal vento diventa più crostosa e dura. I ramponi tagliano decisamente i duri cristalli e i nostri passi si fanno più rapidi. Siamo in cresta…lo spettacolo dei Sibillini è sempre meraviglioso e rimaniamo ogni volta affascinati da queste montagne. La cresta che sale verso il Redentore è sempre meravigliosa da qualsiasi versante e con orgoglio continuiamo verso la seconda vetta del comprensorio montuoso. Non molto affilata, ma sublime, qui ci divertiamo a camminare e osservare il vettore e tutto l’anfiteatro del lago di Pilato. Pochi passi ancora e siamo in cima. Ci fermiamo anche qui a godere del panorama e degli scenari magici e sublimi che occupano in tale momenti i nostri perduti sguardi. Qui guardandoci attorno decidiamo di provare ad andare avanti verso il Pizzo del Diavolo. Iniziamo a percorrere l’esile cresta verso la cima. La cresta che viaggia verso questa cima è molto insidiosa ad ogni stagione e in inverno è un gioco per pochi. Proseguiamo ma ad ogni passo il manto nevoso si fa sempre più instabile. La neve è molto trasformata, causa delle alte temperature e della minima quantità. Proviamo ad andare avanti a doppia picca, che penetrano incessantemente senza trovare grossi appigli di ghiaccio. Oggi non ci sono le condizioni e la vetta del Pizzo del Diavolo per quest’anno può attendere. La consapevolezza e la prudenza ci inducono a tornare indietro. Comunque la giornata è risultata sempre appagante, anche senza aver raggiunto un’altra cima del Sibillini. Qui rigenerati e orgogliosi iniziamo la discesa sviluppando un canale a destra della virgola. Purtroppo il caldo anomalo di questo periodo attorno alle 12 ha trasformato completamente la poca neve nei canali. Scivolando in essa con rapidità torniamo alla macchina per concludere un anello appagante e remunerativo anche se non in ottime condizioni.

Da Capanna Ghezzi per il Canale la "Virgola" (Earth)
Da Capanna Ghezzi per il Canale la “Virgola” (Earth)
Da Capanna Ghezzi per il Canale la "Virgola"
Da Capanna Ghezzi per il Canale la “Virgola”

Attrezzatura e Difficoltà:

Escursione invernale con poca neve e non in condizione. Forte escursione termica che causa notevoli sprofondamenti sul manto nevoso non trasformato. Neve crostosa e ghiacciata in cresta, pendio di 45°/50° (PD-)

Ramponi – Piccozza – Casco

Dati escursione:

Traccia Gps tramite Wikiloc: Da Capanna Ghezzi per il Canale la “Virgola”

Punto di inizio escursione:

  • Lunghezza complessiva: Km 10.5
  • Tempo di percorrenza: 5 ore
  • Quota partenza: Mt 1400
  • Quota Arrivo: Mt 2448
  • Grado escursione: EEAi
  • Dislivello Salita: Mt 1185
  • Dislivello Discesa: Mt 1185
  • Previsione meteo: Cielo in prevalenza coperto e nubi in aumento. Importante cambio meteo in cresta con innalzamento delle temperature anomalo in tale periodo.

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