Da Campo Imperatore per anello Vetta Orientale (Ferrata Ricci-Brizio)

  • 19-09-2020

Descrizione escursione:

Ancora una giornata verso il “Big Stone” per godere delle sensazioni che solo certe montagne sanno regalare. Oggi abbiamo nuovamente rivolto la nostra scelta verso il massiccio centrale, al cospetto del Corno Grande e delle sue vette imperiose. Il versante scelto è nuovamente quello aquilano ma questa volta siamo saliti direttamente al parcheggio dell’Osservatorio di Campo Imperatore a quota 2128 Mt. s.l.m. Questo luogo è carico di storia e forti immagini montuose e lo spettacolo della piana è sicuramente qualcosa di straordinario, sia vedendolo per la prima volta che osservandolo ogni anno. Oggi le nostre ambizioni sono forti e tramite il sentiero Cai N°101 ci dirigiamo verso la sella del Monte Aquila. La via è la classica per giungere in vetta al Corno Grande tramite la normale e quindi, come spesso accade di questi periodi, parecchio affollata. Al primo evidente bivio con il sentiero Cai N°104 che porta al Bivacco Bafile ( Da Campo Imperatore al Bivacco Bafile tramite Via Ferrata ) e alla Direttissima al Corno Grande, il lungo serpentone di escursionisti/alpinisti si separa. Noi continuiamo salendo il N°101, che al successivo segnavia che scende verso la Val Maone e il Rifugio Garibaldi ( Da Prati di Tivo per la Val Maone e il Rifugio Garibaldi ) diventa sentiero Cai N°103, che con meno di 2 ore ci porta alla Sella del Brecciaio a quota 2506 s.l.m. Lo spettacolo e le visioni che si pongono di fronte sono importanti e restiamo qualche istante immobili ad osservare quello che abbiamo a 360°. Continuiamo a salire senza difficoltà e con passo regolare. Il sentiero N°103 ci condurrà fino al Passo del Cannone, attraversando la Conca degli Invalidi e lasciando sulla destra orografica le classiche salite (Via Normale e Via delle Creste (Ovest)) che portano direttamente alla vetta Occidentale del Corno Grande Mt. 2912 s.l.m. Ancora una volta ci separiamo dalla moltitudine di appassionati e iniziamo a scendere verso il Passo. Perdiamo poca quota e rapidamente ci troviamo all’imbocco del Ghiacciaio del Calderone. Anche qui lo spettacolo dinanzi a noi e alle nostre spalle è da perdere il fiato. Le fiamme di Pietra del Corno Piccolo e il Rifugio Franchetti davanti ai nostri occhi, l’immane conca glaciale del ghiacciaio sovrastata dall’anfiteatro delle quattro vette del Gran sasso, offrono quello che di più unico può regalare il massiccio centrale. Come in molti avevano già detto e scritto, purtroppo il ghiacciaio del Calderone è praticamente scomparso e questo fenomeno colpisce gran parte dei ghiacciai del nostro pianeta. Lasciando alle spalle tale situazione, iniziamo a salire verso la nuova variante di salita/discesa della Ferrata Ricci che si sovrappone al sentiero Cai N°153. Questa variante sviluppata da zero circa due anni fa in concomitanza con il rifacimento di tutte le altre ferrate del Gran Sasso, non è da confondere con il classico itinerario della Ferrata Ricci che dal Rifugio Franchetti sale in cima all’Orientale seguendo il sentiero Cai N°152 ( Da Prati di Tivo alla Vetta Orientale (Ferrata Ricci) ) . Naturalmente arrivati in cresta, subito dopo che si lascia la Via Ricci, l’itinerario si interseca, unendosi in un unico percorso alpinistico fino alla seconda Vetta del massiccio a quota Mt. 2093 s.l.m. Dopo 3 ore dall’inizio del nostro viaggio siamo in cima. Qui la soddisfazione è sempre molto grande e lo spettacolo di osservare le montagne che ci circondano è sempre molto forte. Ci fermiamo e ammiriamo… Iniziamo la discesa con tranquillità seguendo la via “Normale” alla Vetta Orientale. Questa via, non molto frequentata, infatti siamo soli a seguirla, si impegna (scendendo) poco prima dell’uscita della variante ferrata e seguendo vecchi bolli rossi e bianchi, disarrampicando passaggi di II grado si arriva direttamente alla base della conca del ghiacciaio, nei pressi dell’inizio della nuova ferrata. Infatti le due vie possiamo definirle quasi parallele. Da qui seguiamo sempre il sentiero N°153 fino al Passo del Cannone, dove si interseca nuovamente con N°103. Da qui decidiamo di scendere presso la sella dei Due Corni e andare a chiudere l’anello tramite la Ferrata Brizio. (Veniamo a conoscenza solo al rientro, che tale ferrata non è stata ancora collaudata e dato che in entrambi gli attacchi (Sella del Brecciaio-Valle dei Cinepri) non ci sono segnali che vietano il transito, abbiamo regolarmente impegnato questa via. Secondo il nostro personale parere, il parco, se così fosse, è tenuto ad identificare questa situazione in loco, per non incappare in particolari sanzioni a causa di eventuali incidenti che potrebbero verificarsi). L’attacco non è ben identificato, ma il sentiero è ben visibile, anche perché la ferrata è parecchio trafficata. Impegniamo con decisione ogni tratto della via, che con dimestichezza superiamo con meno di un’ora. Suggestivo e particolare il tratto verticale sviluppato a pioli di ferro sulla parete, che si incontra verso la metà del percorso. Usciti direttamente alla Sella del Brecciaio, con 1 ora e 15 minuti siamo nuovamente al parcheggio di Campo Imperatore, tramite il sentiero N°103 prima e N°101 poi. Giornata stupenda all’insegna dell’alpinismo in vie ferrate e la giusta dose di escursionismo per godere delle bellezze del nostro territorio montano.

Da Campo Imperatore per anello Vetta Orientale (Ferrata Ricci-Brizio) - (Earth)
Da Campo Imperatore per anello Vetta Orientale (Ferrata Ricci-Brizio) – (Earth)
Da Campo Imperatore per anello Vetta Orientale (Ferrata Ricci-Ferrata Brizio)

Dati escursione:

Traccia Gps tramite Wikiloc: Da Campo Imperatore per anello Vetta Orientale (Ferrata Ricci-Brizio)

Punto di inizio escursione:

  • Lunghezza complessiva: Km 13.3
  • Tempo di percorrenza: 7 ore
  • Quota partenza: Mt 2128
  • Quota Arrivo: Mt 2903
  • Grado escursione: EEA
  • Dislivello Salita: Mt 987
  • Dislivello Discesa: Mt 985
  • Previsione meteo: Cielo buono con nubi sparse, ma senza precipitazioni.

Foto

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